giovedì 16 gennaio 2014

Perché, Le ceneri dell’esistenza, è il libro + bello del 2013?

 Ciao a tutti miei carissimi lettori e viandanti sperduti, siate i benvenuti nel mio regno.
Allora, dopo aver chiarito il perché della presenza di Hunger Games, nella lista dell’elezione del libro + bello del 2013; ora è giunto il momento di dare un chiarimento sul perché tra tantissimi e validissimi libri usciti nel 2013, ho eletto proprio un libro auto pubblicato come “Le ceneri dell’esistenza”, tra tutti quelli che ho letto nello scorso anno. La domanda sul perché, è validissima e voglio rendere chiaro il motivo della mia decisione a tutti i miei amati lettori e a quelli che hanno seguito questa speciale elezione.
Prima d’iniziare, voglio precisare che non mi reputo un critico letterario e tantomeno un editore, infatti, NON è mia intenzione scavalcare i professionisti del settore, ma rilasciare la mia opinione personale come lettrice e blogger di un blog letterario dove condivido la mia passione e i miei pensieri.
Quindi, per il grande rispetto che nutro verso tutti i miei amati lettori, mi accingo a illustrare le mie motivazioni, mettendo in chiaro in modo analitico e imparziale non solo i lati positivi, ma anche quelli negativi di questo romanzo. Alla fine, tirando le somme arriveremo insieme al mitico perché! proprio “Le ceneri dell’esistenza”.
Adesso, vi elencherò attraverso dei Contro e Pro, ciò che io come lettrice ho notato. Attenzione!!! Non sto impartendo lezioni o altro.
Togliamoci il pensiero e iniziamo dalla parte dolorosa, i Contro:
Un  lettore esperto e imparziale, che per la prima volta si accosta a questo romanzo, sicuramente noterà vari punti negativi, come:
  • La forma stilistica. La grammatica non è perfetta al 100% , la forma stilistica ovvero le espressioni linguistiche risultano ancora immature, come un frutto acerbo e di conseguenza il risultato potrebbe essere valutato appena sufficiente se non addirittura mediocre da parte di un professore o da un lettore esperto.
  • Un lettore attento e meticoloso, sicuramente noterà un utilizzo improprio del prologo e dell’epilogo, che intaccano la forma strutturale del romanzo. Il prologo viene utilizzato forse un po’ troppo spesso. Esso figura nella parte introduttiva, ma in realtà compare anche nel primo e nel secondo capitolo, attraverso un flashback che riporta il lettore sulla scena del viaggio in treno di Ariel verso il campo di concentramento, di conseguenza la parte più importante del romanzo non è più la storia d’amore, ma la deportazione, per questo motivo nella mia intervista all’autrice ho posto la domanda :    Quindi, come definiresti il tuo libro, un romanzo d’amore o un romanzo storico?  L’epilogo, invece di essere utilizzato alla fine del romanzo viene utilizzato per concludere ognuna delle tre parti in cui è suddiviso il romanzo e ciò fa pensare ogni volta a un the end che non c’è. Inoltre il contenuto sembra una estensione del capitolo stesso, come si nota soprattutto nella terza parte.

Adesso passiamo ai Pro, che in pratica sono tutti quelli che ho riportato nella mia recensione:
  • I personaggi hanno una buona struttura, le loro personalità sono ben definite e si legano molto bene alla trama del romanzo, nonostante la giovane età in cui si sviluppa la storia (13-20 anni), perché questo amore ricorda quello inscenato da Shakespeare, “Romeo e Giulietta”, infatti e a questo che s’ ispira la nostra giovane scrittrice, per la prima parte del libro. 
  • Nonostante la forma stilistica e quella strutturale del romanzo non sono perfette, la trama e ben delineata e la storia si lega perfettamente agli eventi storici.
  • La nostra scrittrice, nonostante la giovane età (aveva 16 anni quando ha scritto questo romanzo) dimostra di aver portato avanti una attenta ricerca di lettura, riuscendo a legare all’interno della storia narrata, importanti e difficili documentazioni storiche e anche i complessi riti cerimoniali ebraici, come il Bar mitzvah e il Chanukkah.
  • La sua scrittura, nonostante si rivela ancora acerba, riesce a catturare ugualmente l’attenzione del lettore, che si ritrova catapultato all’interno della storia narrata e rimane imbrigliato come un cavallo alle redini e a condurre e proprio la nostra giovane cavallerizza. Inevitabilmente a questo punto le imperfezioni strutturali e stilistiche passano in secondo piano, perché chi legge non vede l’ora di sapere come andrà a finire la storia. Si sono separati per sempre? Ariel morirà? Thomas la ama o la odia? Scopriranno il suo bambino e lo uccideranno? Thomas è realmente morto? 

Tirando le somme miei cari lettori, quello che questo libro necessità è solo una revisione, curata da un Editore,
 che prenda sotto la sua ala questa giovane scrittrice che ha dimostrato di avere TALENTO  nel momento in cui è riuscita a catturare l’attenzione del lettore. Io ritengo, come lettrice, che il vero talento di  uno scrittore sia proprio questo, imbrigliare e condurre il lettore e la nostra Dami Jissed Vertiz Lozano, ci riesce molto bene, anche se ancora ha bisogno di crescere, per raggiungere la maturità di uno scrittore affermato. Al momento, questo romanzo, può considerarsi come un diamante grezzo, che ha bisogno di essere ripulito per rivelare la sua reale caratura. Come lettrice, io trovo eccezionale un libro che riesce a farmi entrare nel suo mondo, che mi fa ridere e piangere insieme ai suoi protagonisti che mi coinvolge nella storia al punto tale da farmi dimenticare che devo dormire o mangiare. A questo punto, una perfetta forma stilistica per me, non è più l’elemento essenziale, perché lo scrittore a fatto centro, quindi nonostante i contro, sono elementi importantissimi per la valutazione di un romanzo, li lascio alla cura dell’editore che lo correggerà nel momento in cui riceverà le sue attenzioni. Un romanzo perfetto nella forma, ma privo di emozioni non è un romanzo, ma parole stampate che non riescono a vivere, un albero senza radici. Quindi, ecco il vero motivo che mi ha spinto a eleggerlo il libro + bello che ho letto nel 2013, perché era dai tempi di Harry Potter o Il Signore degli Anelli, che non leggevo qualcosa che mi coinvolgeva così tanto, da farmi leggere inconsapevolmente tutta la notte. Credo che sia facile e comodo scegliere un best-seller e eleggerlo il libro più bello, ma scegliere un romanzo tra giovani e sconosciuti talenti e una cosa più ardua. Io credo che la cosa più importante che un blog letterario può fare e cercare di diffondere la loro voce e io desidero sostenere coloro che hanno il talento e il coraggio di mettersi in gioco. Questa elezione, è stata il frutto, del mio apprezzamento verso questa storia, che ha raggiunto il mio cuore di lettrice e rappresenta anche un incoraggiamento, seppur modesto, a un giovane e coraggioso talento, affinché continui a perseguire il suo sogno, perché questo piccolo bocciolo che aspetta impaziente di fiorire, tra qualche anno, potrebbe andare molto lontano e raggiungere traguardi che non si sarebbe mai aspettata e diventare una splendida gemma del mondo letterario.
A questo punto, spero che anche VOI lettori possiate vedere ciò che io ho visto in questa giovane scrittrice durante la mia intervista e nella appassionata lettura de “Le ceneri dell’esistenza”. Il TALENTO e la DETERMINAZIONE, la stoffa per diventare una apprezzata scrittrice e soprattutto una meravigliosa storia che merita di essere letta e conservata, nonostante la sua attuale imperfezione, in fondo la Gioconda di Leonardo, non è la figura femminile più bella del mondo ma sa decisamente farsi notare e apprezzare inestimabilmente.
Vi lascio con un pensiero di un grande Editore, Giulio Einaudi:
Il libro, sia esso romanzo, saggio o poesia, deve coinvolgere al massimo l'intelligenza e la sensibilità del lettore. Quando in un libro una frase, una parola, ti riporta ad altre immagini, ad altri ricordi, provocando circuiti fantastici, allora, solo allora, risplende il valore di un testo. Al pari di un quadro, di una scultura o monumento, quel testo ti arricchisce non solo nell'immediato ma ti muta nell'essenza

0 commenti: